11 febbraio 2008 ore 02.28
Assemblea parrocchiale di AC 2008 - MOMENTO DI PREGHIERA
11 febbraio 2008
ore 02.28
AZIONE CATTOLICA ITALIANA
Assemblea parrocchiale
Parrocchia di Stella – diocesi di Ascoli Piceno


10 febbraio 2008

Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito santo.
Padre mio, io mi abbandono a te: fa di me ciò che ti piace! Qualunque cosa tu faccia di me ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto, purché la tua volontà si compia in me e in tutte le tue creature. Non desidero niente altro, mio Dio. Rimetto la mia anima nelle tue mani, te la dono, mio Dio, con tutto l’amore del mio cuore, perché ti amo. Ed è per me una esigenza d’amore il donarmi, il rimettermi nelle tue mani senza misura, con una confidenza infinita, poiché tu sei il Padre mio. Charles de Foucauld

L’assemblea parrocchiale è una occasione importante per tutti noi perché, in questo gruppo di amici che si riunisce, ci riconosciamo parte di una comunità, parte di una storia, parte di un disegno che il Signore stesso ha preparato per noi. Far parte dell’Azione Cattolica significa soprattutto rispondere ad una chiamata che ogni giorno il Signore compie attraverso quelli che ora ci stanno vicino. Far parte dell’Azione Cattolica implica una responsabilità grande verso gli altri, ma nello stesso tempo rende evidente il fatto che non siamo soli. Se siamo fedeli a questa amicizia che il Signore ci propone, troveremo qualcuno che ci sosterrà nei momenti di dolore e sofferenza, qualcuno disposto a condividere con noi la vita, qualcuno con cui gioire ed essere felici. L’assemblea parrocchiale ha il compito di ricordarci chi siamo, quali sono gli impegni che abbiamo assunto, quali sono i doni che sono preparati per noi da Dio stesso. Dunque siamo qui per verificare il nostro vissuto associativo, per rimotivare la nostra adesione responsabile, per rafforzare le amicizie che l’Azione Cattolica permette di fare, per riscoprire gli elementi del nostro essere associati, uniti. Siamo qui per riaffermare nuovamente il nostro “Eccomi”. Affidiamo questo incontro e la nostra stessa vita al Signore.

Presidente: Tu ti doni Signore a noi e non vuoi null’altro che il nostro amore per questo non ti stanchi di richiamarci sempre a Te, non ti stanchi di rialzarci quando cadiamo, non ti stanchi di amarci anche quando ti rinneghiamo, quando facciamo finta di non conoscerti, quando ti dimentichiamo, quando scegliamo altro da Te.

GIOVANNI 21,1-19
1 Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così 2 si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. 3 Disse loro Simon Pietro “Io vado a pescare”. Gli dissero “Veniamo anche noi con te”. Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. 4 Quando già era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5 Gesù disse loro “Figlioli, non avete nulla da mangiare? ”. Gli risposero “No”. 6 Allora disse loro “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. 7 Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro “È il Signore! ”. Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. 8 Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri. 9 Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10 Disse loro Gesù “Portate un pò del pesce che avete preso or ora”. 11 Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. 12 Gesù disse loro “Venite a mangiare”. E nessuno dei discepoli osava domandargli “Chi sei? ”, poiché sapevano bene che era il Signore. 13 Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. 14 Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti. 15 Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro “Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro? ”. Gli rispose “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse “Pasci i miei agnelli”. 16 Gli disse di nuovo “Simone di Giovanni, mi vuoi bene? ”. Gli rispose “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse “Pasci le mie pecorelle”. 17 Gli disse per la terza volta “Simone di Giovanni, mi vuoi bene? ”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse Mi vuoi bene? , e gli disse “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene”. Gli rispose Gesù “Pasci le mie pecorelle. E detto questo aggiunse “Seguimi”.

Guida: Breve riflessione a partire dal brano del Vangelo.

Presidente: All’inizio di questa nostra assemblea, che si colloca al 140° anno di cammino associativo di AC, ti vogliamo offrire, Signore Dio, le nostre sofferenze e i nostri desideri. Tu, che sei un Padre buono e saggio, ascolta le nostre invocazioni e donaci quello che speriamo secondo la tua volontà.

Ripetiamo insieme: Guida, Signore il nostro cammino.

- Guida quanti si avviano ad assumere nuove responsabilità associative a stare insieme nella gioia, ascoltare Te e i fratelli per vivere relazioni belle e creative. Metti nel cuore di ciascuno la voglia di scoprire il tuo volto e di amarti sopra ogni cosa. PREGHIAMO.

- Accompagna la nostra vita associativa sulla strada della maturità umana e di fede, non permettere che cediamo all’egoismo, che rinunciamo a Te, alla tua amicizia e alla compagnia di amici. Rendici testimoni gioiosi della tua Parola. PREGHIAMO.

- Sostienici, lungo le vie della vita, negli impegni e nelle nuove responsabilità che ci attendono, la tua luce rischiari le nostre decisioni, la tua Parola ci aiuti ad essere fedeli alla nostre scelte. PREGHIAMO.

- Illuminaci per comprendere meglio ciò che Tu ci chiedi, affinché possiamo vivere secondo la tua volontà. Chiamaci cosi come siamo e facci come vuoi Tu. PREGHIAMO.

Guida: “Far parte di una storia”. Una frase da prendere con le pinze. Potremmo essere attirati dal semplice desiderio di assumere una identità, qualsiasi essa sia. O essere mossi da una specie di “orgoglio del passato”, che poco aiuta a vivere bene il presente e a guardare avanti. La storia associativa non è l’addizione di nomi, numeri ed epoche. E’ quel filo rosso fatto di uomini e donne che, in forma associativa, hanno reso e rendono un servizio al Paese, alla Chiesa, alle concrete persone che incontrano. Aderire significa dare continuità a questo impegno. Questo numero a tre cifre ci consegna il mandato della costanza, della fedeltà creativa, dell’amore per l’associazione. L’adesione è sintesi di questo mandato. Far parte di un percorso che si estende nel tempo e nello spazio spinge a viverlo da protagonisti, e non da spettatori. Indica il desiderio di fare la propria parte, dare il proprio contributo. (Presidenza nazionale AC 2008)

Presidente: Concedi, Signore, ai tuoi figli che ti cercano con cuore sincero di essere fedeli al mandato ricevuto e di sostenerne, con gioia e fermezza, l’impegno, ogni giorno, nella straordinaria bellezza di una storia quotidiana che chiama tutti alla responsabilità, alla testimonianza, alla coerenza nel vivere il proprio battesimo. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore che ha voluto incarnarsi e vivere in una famiglia, dando dignità e speranza alle nostre famiglie perché siano davvero i luoghi accoglienti del tuo amore.

INSIEME:
Volto adorabile di Gesù, sola bellezza che rapisce il mio cuore, imprimi in me la tua divina somiglianza, perché Tu non possa guardare la mia anima, senza contemplare te stesso.
(S. TERESA DI LISIEUX)

La benedizione di Dio onnipotente Padre, Figlio e Spirito Santo scenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen


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