10 maggio 2009 ore 16.50
chiAMATI - incontro di preghiera vocazionale per giovani
10 maggio 2009
ore 16.50

Venerdì 8 maggio 2009 – Suore oblate del SS. Redentore
INCONTRO DI PREGHIERA PER GIOVANI

chiAMATI

Il luogo dove si svolge la preghiera è parzialmente illuminato. È preparato un leggio che accoglierà il Lezionario, con un luogo vicino per disporvi opportunamente dei ceri accesi.

Canto: Emmanuel
Dall’orizzonte una grande luce viaggia nella storia
e lungo gli anni ha vinto il buio facendosi Memoria,
e illuminando la nostra vita chiaro ci rivela
che non si vive se non si cerca la Verità.

Il grande dono che Dio ci ha fatto è Cristo il suo Figlio;
l’umanità è rinnovata e in Lui salvata.
È vero uomo, è vero Dio, è il Pane della vita,
che ad ogni uomo i suoi fratelli ridonerà.

Rit.: Siamo qui, sotto la stessa luce,
sotto la sua croce, cantando ad una voce.
È l’Emmanuel, l’Emmanuel, l’Emmanuel,
è l’Emmanuel, l’Emmanuel.

La morte è uccisa, la vita ha vinto, è Pasqua in tutto il mondo,
un vento soffia in ogni uomo lo Spirito fecondo,
che porta avanti nella storia la Chiesa sua sposa,
sotto lo sguardo di Maria, comunità. Rit.

È giunta un’era di primavera, è tempo di cambiare.
È oggi il giorno sempre nuovo per ricominciare,
per dare svolte, parole nuove e convertire il cuore,
per dire al mondo, ad ogni uomo: Signore Gesù. Rit.

Celebrante: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Tutti: Amen.
Celebrante: Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi.
Tutti: E con il tuo spirito.

Celebrante: Vogliamo disporci all’ascolto di quanto il Signore vorrà suggerirci in questo incontro di preghiera, facendo spazio nel nostro cuore perché la Parola ascoltata possa essere accolta e portare frutto.

Lettore: Signore, quando credo che il mio cuore sia straripante d’amore e mi accorgo, in un momento di onestà, di amare me stesso nella persona amata, Tutti: Liberami da me stesso.

Lettore: Signore, quando credo di aver dato tutto quello che ho da dare e mi accorgo, in un momento di onestà, che sono io a ricevere,
Tutti: Liberami da me stesso.

Lettore: Signore, quando mi sono convinto d essere povero e mi accorgo, in un momento di onesta, di essere ricco di orgoglio e di invidia,
Tutti: Liberami da me stesso.

E, Signore, quando il regno dei cieli si confonde falsamente con i regni di questo mondo, fa' che io trovi felicità e conforto solo in Te.
(Madre Teresa di Calcutta, In un momento di onestà)

Al termine della preghiera, le luci si abbassano ulteriormente fino alla penombra. Se possibile, si lasciano due piccole luci, una sui giovani che leggono le preghiere e l’altra su chi legge i brani di san Paolo, in un punto distinto dal precedente e maggiormente visibile.

Un giovane: Questo proprio non mi va giù... Ho una rabbia dentro... Ieri sera a una festa ho bevuto pur sapendo che questa mattina avrei avuto un compito scritto... Per la prima volta temo di aver toppato! Non mi riconosco più... e soprattutto la mia reputazione andrà a farsi friggere: non sarò più il “numero uno” Cosa diranno di me i miei compagni e i miei amici?

Lettore: Bisogna vantarsi? Ma ciò non conviene [...] Di Lui io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò fuorché delle mie debolezze. [...] Perché non montassi in superbia [...] mi è stata messa una spina nella carne [...]. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed Egli mi ha detto: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza” (2Cor 12,1 ss.).

Viene portato un cero acceso che viene posizionato vicino al leggio.

Un giovane: Oggi mi è successa una cosa sconvolgente. In parrocchia il don ci ha presentato un tipo... ci ha raccontato la sua storia, laureato in ingegneria, aveva trovato subito un buon lavoro e guadagnava bene, era fidanzato e avevano deciso di sposarsi. Poi improvvisamente il suo papà si ammalò e cominciò ad aver bisogno di assistenza. In quel periodo sentì il bisogno di pregare ogni tanto e un giorno in chiesa si ritrovò a piangere senza sapere il perché. Oggi è felice ed è prete missionario. Ha ribaltato la sua vita e ha lasciato tutto! Ma io ho il coraggio di lasciare qualcosa per te, Gesù?

• Lettore: Quello che poteva essere per me un guadagno, l’ho considerato una perdita a motivo di Cristo. Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo (Fil 3,7-8).

Viene portato un secondo cero acceso che viene posizionato vicino al leggio.

• Un giovane: Oh, mio Dio, che confusione ho in testa! Signore, davvero, io non capisco: mi entusiasmano tante cose, alleno una squadra di calcio, suono in un gruppo e lavoro... eppure io mi ritrovo a non sapere cosa rispondere quando mi chiedono se sono contento. Non lo so davvero e vado in crisi... Perché?... Cosa mi manca?

• Lettore: Pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro (1Cor 9,19.22-23).

Viene portato un terzo cero acceso che viene posizionato vicino al leggio.

• Un giovane. A casa mi chiedono come sto, come mi trovo... È come se avessero preso a pugni il mio cuore, ecco come sto! Con la mia famiglia mi sono trasferita qui da poco e tutti mi guardano come se fossi strana... All’università sembra che io sia invisibile e quei pochi amici ai quali ho proposto di fare un po’ di volontariato con me mi hanno lasciata sola. Tutto sta diventando difficile e faticoso..

Lettore: Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Non se ne tenga conto contro di loro. li Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza (2Tim 4,16-17a).

Viene portato un quarto cero acceso che viene posizionato vicino al leggio.

Un giovane: In questo periodo, sono confuso Signore! Lo sai, questa estate avevo deciso di entrare in seminario, ma poi ho avuto paura... e mi sono tirato indietro.., ed eccomi qua a farti ancora mille domande. Come si fa a seguire tutte le indicazioni che la Chiesa ci dà? Quant’è importante fare rinunce piuttosto che non badare troppo a certi comportamenti? E come fare i conti tra ciò che sento e ciò che devo fare?

Lettore: Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso (Gal 5,13-14).

Viene portato un quinto cero acceso che viene posizionato vicino al leggio.

Mentre, con il canto, si compie l'intronizzazione della Parola di Dio, si accendono completamente le luci della Chiesa. Si consiglia di curare e arricchire particolarmente questo momento, coinvolgendo direttamente i giovani.

Canto: Come la pioggia e la neve
Come la pioggia e la neve scendono giù dal cielo
e non vi ritornano senza irrigare e far germogliare la terra,
così ogni mia parola non ritornerà a Me
senza aver operato ciò che desidero,
senza aver compiuto ciò per cui l’avevo mandata.
Ogni mia parola, ogni mia parola.

Lettore: Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timoteo (1,6-12)

Segue una breve riflessione del celebrante.
Il momento successivo può essere vissuto anche come tempo di adorazione eucaristica. In tal caso si introdurrà il momento con un canto di esposizione e lo si concluderà con la benedizione eucaristica e un canto di reposizione, rimandando a dopo la benedizione la consegna finale del segno.
Anche se non viene esposto il Santissimo Sacramento è bene lasciare un congruo spazio di silenzio per la preghiera personale silenziosa.

Alcune provocazioni per la preghiera personale...

Dio non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza.
La mia vocazione è una meta che posso raggiungere solo affidandomi alla grazia dello Spirito Santo, che mi è accanto e mi sostiene nelle vicende quotidiane della vita. Lo Spirito è il Consolatore, colui che Gesù ci ha promesso e ci ha mandato, è l’anima della Chiesa ed è anima del bene che io posso compiere.
• Quale confidenza con lo Spirito mi accompagna?
• Quanto incide sulla mia vita la grazia che i sacramenti mi donano?

Non vergognarti della testimonianza da rendere al Signore nostro.
Sono chiamato a dare testimonianza dell’incontro con il Signore che ho vissuto. Dio mi ama e mi chiede il coraggio di osare in questa direzione. Il sale non è fatto per perdere sapore, nè la luce per rimanere nascosta. Cosi anche per me! Amare significa rischiare di essere messi a nudo, finire per rinunciare a qualcosa di mio per qualcosa di più grande! Se non mi vergogno della verità, sarà essa a rinnovare il mio cuore.
• Chiedo al Signore il coraggio di “osare” anch’io.
• Scelgo un impegno preciso che mi spinge ad essere eucaristia visibile.

Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa.
Dio di cose per me ne ha già fatte tante ed è Lui colui al quale mi rivolgo nelle difficoltà della vita. È questa la santità: crescere sempre più nella familiarità con il Signore. Se sono qui è perché credo che Egli mi ha salvato e trasforma la mia vita. Sono qui, ora, per credere in questa verità, perché la mia vita sia un sì continuo a Dio! Sono chiamato ad una conversione reale, precisa, che ha come origine ciò che Gesù ha fatto per me e come risposta la mia adesione all’Amore!
• Riconosco la presenza di Dio nella mia vita? Mi ricordo qualche volta che la mia vita è per la santità?
• So collocare in questo orizzonte la mia storia e le mie mancanze?
• Lascio nascere dal cuore una preghiera di ringraziamento.

Volendo, si può leggere un brano dal Messaggio del Santo Padre per la 46a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Al termine della preghiera silenziosa, il celebrante invita alla condivisione spontanea di alcune intenzioni di preghiera.

Celebrante: Affidiamo insieme e spontaneamente al Signore le nostre intenzioni di preghiera.
Seguono gli interventi spontanei, intervallati dal canto di un ritornello.
Celebrante: Raccogliamo ogni nostra preghiera nelle Parole che Gesù stesso ci ha insegnato:
Padre Nostro...

A questo punto vengono consegnati ai giovani dei piccoli rotoli riportanti alcune frasi di san Paolo come invito all’abbandono a Dio e alla fiducia nella sua Parola. Il gesto è accompagnato dal canto.

Canto: Vieni e seguimi
Lascia che il mondo vada per la sua strada.
Lascia che l’uomo ritorni alla sua casa.
Lascia che la gente accumuli la sua fortuna.
Ma tu, tu vieni e seguimi, tu, vieni e seguimi.

Lascia che la barca in mare spieghi la vela.
Lascia che trovi affetto chi segue il cuore.
Lascia che dall’albero cadano i frutti maturi.
Ma tu, tu vieni e seguimi, tu, vieni e seguimi.

E sarai luce per gli uomini e sarai sale della terra
e nel mondo deserto aprirai una strada nuova. (2v.)

E per questa strada va’, va’ e non voltarti indietro,
va’ e non voltarti indietro.

Celebrante: Ed ora, con fede, affidiamo al Signore il nostro cammino.
Tutti: Signore Gesù, che hai chiamato chi hai voluto, chiama molti di noi a lavorare per te, a lavorare con te.
• Tu, che hai illuminato con a tua parola quelli che hai chiamati e li hai sostenuti nelle difficoltà, illuminaci con il dono della fede in te. E se chiami qualcuno di noi, per consacrarlo tutto a te, il tuo amore riscaldi questa vocazione fin dal suo nascere e la faccia crescere e perseverare sino alla fine. Amen (Giovanni Paolo II, Chiamaci a lavorare).
Celebrante: Il Signore sia con voi.
Tutti: E con il tuo spirito.

Celebrante: Vi benedica Dio Onnipotente Padre, Figlio e Spirito Santo.
Tutti: Amen
Celebrante: Nel nome del Signore, andate in pace.
Tutti: Rendiamo grazie a Dio.

Canto: Resta qui con noi
Le ombre si distendono, scende ormai la sera,
e s’allontanano dietro i monti
i riflessi di un giorno che non finirà,
di un giorno che ora correrà sempre,
perché sappiamo che una nuova vita
da qui è partita e mai più si fermerà.

Rit. Resta qui con noi, il sole scende già,
resta qui con noi, Signore, è sera ormai.
Resta qui con noi, il sole scende già,
se Tu sei con noi, la notte non verrà.

S’allarga verso il mare quel tuo cerchio d’onda
che il vento spingerà fino a quando giungerà
ai confini d’ogni cuore, alle porte dell’amore vero,
come una fiamma che dove passa brucia
così il tuo amore tutto il mondo invaderà. Rit.

Davanti a noi l'umanità lotta, soffre e spera
come una terra che nell'arsura chiede l'acqua
da un cielo senza nuvole,
ma che sempre le può dare vita
con Te saremo sorgente d’acqua pura,
con Te fra noi il deserto fiorirà. Rit.

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