11 maggio 2003 ore 15.11
CONTEMPLIAMO IL VOLTO DI CRISTO - Percorso di formazione e riflessione personale
11 maggio 2003
ore 15.11

Esercizi sipirituali di AC - Maggio 2003, Loreto  - Centro Giovanni Paolo II 

CONTEMPLIAMO IL VOLTO DI CRISTO

1. L'esperienza dei discepoli parte dalla ricerca di un centro: Cristo.
Giovanni ce ne parla con la categoria del "vedere". Egli è l'evangelista della "luce" e dello "sguardo. I Sinottici, invece, sono quelli dell’”ascolto" e del "ricordo".

Fissando lo squardo:immaginiamo un dito puntato : <<Ecco l'agnello di Dio>>.
Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio>> E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Inizia un itinerario
Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?». Disse loro:  «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Gesù vuole che il vedere diventi un’esperienza.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il  Cristo)» e lo condusse da Gesù.
Anche Gesù”vede”
Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol
dire Pietro)».
Il “vedere” è un’esperienza che si diffonde
Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: «Seguimi». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea  e di Pietro. Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret».
Occorre coinvolgersi
Natanaèle esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto,  visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico».

Il vedere è un'esperienza, non una semplice osservazione. Occorre coinvolgersi, entrare dentro. Non è un entrare come in un museo dove - pur dentro la struttura - guardi le opere d'arte da fuori, le giudichi, le confronti, ma penetri il mistero (= il luogo dell'incontro con Cristo), restandone cambiato.

• Sei ancora un osservatore di un'esperienza cristiana esterna a te oppure ti sei
coinvolto pienamente?
• Senti lo sguardo di Dio su di te? Abbassi gli occhi per non incontrarlo?


 

2. Nella contemplazione del volto di Cristo ci sono avvicinamenti progressivi
Il livello della gente
Terminate queste parabole, Gesù partì di là e venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?». E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità.
(Matteo 13, 53-58)

• Nel tuo incontro con Cristo ti fermi alle apparenze o vai in profondità?
• Aspetti i grandi avvenimenti per seguire Gesù oppure approfitti delle piccole circostanze della vita?

Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi da il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e da la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose: «lo sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete. Tutto ciò che il Padre mi da, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò.

(Giovanni 6, 26-37)

• Guardi a ciò che Dio ti può dare, a come può risolvere i tuoi problemi, oppure sei
attento a ciò che ti sta dicendo negli avvenimenti?

Il livello dei discepoli
Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?». Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice:
Voi udrete, ma non comprenderete,
guarderete, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo
si è indurito, son diventati duri di orecchi,
e hanno chiuso gli occhi,
per non vedere con gli occhi,
non sentire con gli orecchi
e non intendere con il cuore e convertirsi,
e io li risani.
Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono!


• Ti senti discepolo di Cristo oppure preferisci restare nell'anonimato? Ti sei lasciato coinvolgere oppure hai avuto paura? Esiste un luogo, un'esperienza in cui ti è sembrato di aver incontrato più da vicino il Signore e di aver compreso le sue parole più in profondità?


3. Essere discepoli non è un titolo ma un'esperienza
Tommaso e Filippo
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «lo sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.
(Giovanni 14, 5-11)

• Stai seguendo Gesù o soltanto la sua dottrina?

Chi dite che io sia?
Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarea di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei deli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
(Matteo 16, 13-23)

• Chi è per te Gesù?

Conclusione: per vedere occorre essere discepoli. L'importante è entrare veramente nell'esperienza del discepolato.

• Esiste qualcosa che ti impedisce di dire con verità che sei discepolo di Cristo?

 

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