01 settembre 2008 ore 10.34
Convertirsi all'Amore! - Veglia alle Stelle Camposcuola ACR 2008
01 settembre 2008
ore 10.34

Azione Cattolica dei Ragazzi
Parrocchia di Maria Ss. Madre della Chiesa – Stella di Monsampolo
CONVERTIRSI ALL’AMORE
Veglia alle stelle per il Camposcuola 2008 – Era glaciale…Ora è ACR!
A cura di Emilia De Caro


Il racconto
C'era una volta, un giovane di nome Saulo che perseguitava i Cristiani perché non ne condivideva la fede. Un giorno, sulla via di Damasco, Saulo incontra il Signore, rimane accecato dalla Sua luce e da quel momento in poi diventa missionario. Cambia il suo nome in Paolo e insieme al suo nome, cambia anche tutta la sua vita. Da quel momento Paolo cerca di accomunare tutte le genti nel nome di Gesù.

La riflessione
Convertirsi è volgersi, andare verso Dio che è la nostra salvezza; la conversione è una specie di pellegrinaggio al luogo del cuore, là dove c'è l'impronta di Dio, dov'è bello andare. Per questo è necessario e bello convertirsi, perché soltanto così potremo essere raggianti di felicità. Se il regno di Dio è dentro di noi, il cielo comincia già sulla terra; il cielo come esistenza piena di Grazia, riconciliazione di ogni cosa. Fare in questo modo esperienza di Dio, vuol dire cambiare la propria vita, naufragare nella tenerezza stupenda di Dio ricordandoci che l'Amore non è fatto per possedere, ma per rendere liberi.
MA PERCHE' DOVREMMO AMARE DIO? Possiamo cominciare con il ricordarci che Egli ci ama di un "Amore folle" e che, per provarci il Suo Amore è - si potrebbe dire - morto di amore sulla Croce. Se uno che ama così non merita di essere riamato, allora non capiamo neppure l'amore umano e terreno. Un Dio di Amore può chiedere che ci si abbandoni in Lui! Noi invece, a volte, vogliamo assolutamente risolvere da soli un problema e così assomigliamo a qualcuno che si appoggia disperatamente ad una porta che si apre nel verso opposto obbligandola, in questo modo, a restare chiusa. L'abbandono consiste nell'accogliere attivamente gli avvenimenti che sopravvengono. In fondo, nell'amore come nell'abbandono, si tratta sempre di dare la preferenza alla volontà di Dio e non alla nostra.

La preghiera
"Signore, fammi forte, fiero, coraggioso come un soldato.
Dammi un'anima chiara coma l'acqua e grande più dell'universo.
Fammi generoso fino in fondo.
Fa’ che io sia felice per quello che mi dai.
Fammi leale e coerente verso gli altri e verso me stesso.
Fammi libero come il vento e fa che io sia domato solo dalla Tua AMICIZIA.
Fresco e giovane come le foglie del bosco a primavera.
Fa’ che io non sia mai vile e meschino.
Dammi un cuore nuovo, un cuore semplice e la fede assoluta.
Fa’ che non chini il capo di fronte al dolore e non mi lasci abbattere dalle delusioni.
Fa che non mi dichiari vinto se non dal Tuo amore."

La riflessione
Noi tutti abbiamo bisogno di un grande amico, così come ne aveva bisogno Diego la tigre o lo scoiattolo che rimaneva disperatamente attaccato alla sua ghianda senza accorgersi di ciò che accadeva intorno a lui. Ma nessuno può imporci questa amicizia (e nessuna amicizia, del resto, può venire imposta). Il Signore vuole essere liberamente scelto da noi per poterci riempire della Sua gioia e una volta che abbiamo scelto Cristo come nostro Amico, dovremmo aprire la strada agli altri ed aiutare anche il nostro prossimo a scoprirlo, raggiungerlo e sceglierlo. Il nostro Dio è a portata di mano, è infinitamente semplice ed è nelle cose semplici che possiamo cercarlo e trovarlo. Dio è intorno a noi, nelle piccole e nelle grandi cose; Dio è negli incontri, nell'allegrezza, nella disperazione, nell'incertezza e nell'angoscia, quando siamo arrabbiati e quando invece siamo felici; quando ci pare che tutto vada bene e quando ci sembra che tutto vada a rotoli. Dio possiamo vederlo nell'amicizia, nelle persone che conosciamo o in quelle che sfioriamo sbadatamente per strada; negli occhi di mamma e papà, nella saggezza degli anziani, nelle canzoni, nella natura, dov'è facilissimo che questo incontro avvenga. Dobbiamo quindi, soltanto avere occhi per saper vedere e riconoscere quel Dio che ogni giorno, ogni istante si fa cercare e trovare da chiunque ne abbia voglia. Non dobbiamo aver paura di portarlo con noi, di farcelo amico e di trattarlo come tale, di averlo sempre come compagno di viaggio. Proviamo ad ascoltare la Sua voce, l'eco del suo passo, a farci dare una mano, a sentirlo sorridere. Allunghiamo il nostro passo, tendiamo l'orecchio e crediamo: Lui ci sta aspettando dietro la curva.

La preghiera
" Signore,
una volta, all'improvviso, osservando un prato,
mi sono accorta che Tu eri lì presente.
Ho ascoltato la voce del vento che faceva ondeggiare quell'erba
e mi pareva che fosse la Tua stessa voce.
Ti ho ascoltato allora, Signore, mentre Tu parlavi al mio cuore;
in quel momento era tutto così chiaro e facile.
Perché, Signore,
permetti che noi siamo sommersi da tante inquietudini e turbamenti
quando Tu sei così vicino?
Signore, fa che la mia anima sia sempre tanto chiara
da riuscire a sentire la Tua presenza viva intorno a me e dentro di me.
Noi alle volte non riusciamo a sentirti perché siamo così complicati,
mentre Tu sei infinitamente semplice.
Aiutami a liberarmi da queste sovrastrutture
e dammi tanta Fede così che io possa amarti anche quando non riesco a sentirti, quando ti cerco e mi sembra che Tu non ci sia,
Ti chiamo e ho l’impressione che Tu non risponda.

La riflessione
Se proviamo a liberarci di tutti i pensieri cattivi, se ci scuotiamo di dosso il peso dei gesti e delle risposte sgarbate che possono averci accompagnato durante il giorno, allora ci si sente puliti dentro e finalmente si riesce a godere con completezza di tutto quello che c'è stato di buono. Dare e ricevere un sorriso proprio quando si è più stanchi, irritati, prontissimi a prendersela con tutti; restare incantati dallo splendore della natura, cantare "l'inno del campo" con la gioia nel cuore e sentirsi, a poco a poco, inondare da una grande pace, sono cose che non si possono dimenticare. Ma tutto questo è così perché noi non siamo mai soli, perché la nostra marcia non è infruttuosa, perché il Signore è vicinissimo a noi e, giorno per giorno, impariamo a sentire la Sua presenza, non in linguaggio metaforico, ma in modo tanto tangibile al punto di sorprenderci. Noi andiamo alla ricerca di noi stessi per poter essere d'aiuto agli altri. Egli ci viene incontro semplicemente ed attrae noi e l'umanità intera nella Sua orbita d'amore. Se così non fosse, noi non potremmo sentirci una cosa sola mentre cantiamo la nostra preghiera di ringraziamento sotto le stelle che Egli ha posto lassù per indicarci la via. Una via lunga e difficile, quasi sempre in salita, con molti sassi, molta polvere, molto sole e molta pioggia. Una strada faticosa insomma, tanto più faticosa, quanto più Egli ci ama.

La preghiera
Signore,
che tieni le stelle appese in cielo senza fili e gli uomini con la Speranza,
non farmi traballare, perché anch'io voglio essere tutto Tuo.
Certe volte il mio cuore è talmente pieno di gioia
che tutto è facile e non ci sono problemi;
altre volte invece è talmente vuoto!
Signore, io sono come un piccolo disco nero,
un disco di quelli in cui devi regolare i giri ed anche il tono ed il volume,
perché la mia musica sia un richiamo ed un invito udibile e chiaro,
perfettamente comprensibile e perché la mia voce non sia troppo squillante o troppo grave.
Io sono arruffato come un cespuglio spinoso
ed invece vorrei essere ordinato
come il magico filo di seta che nasce dal bozzolo dorato.
Sempre uguale, sempre vecchio, sempre nuovo.
Il mio cuore Signore,
non è un prezioso merletto antico,
non è nemmeno un dolce "ciupa-ciupa" un po' appiccicoso:
è una tana confortevole ed accogliente,
se mi ricordo di tenerla con cura.
E' una delle Tue centomila tane Signore,
non dimenticarlo!
E' tardi e sotto questo manto stellato,
sento la Tua voce che raggiunge il mio cuore.
Grazie Signore,
buona notte."

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