01 agosto 2025 ore 16.05
Vita parrocchiale
FOTO Braccia aperte, cuori in cammino: voci dal Giubileo dei Giovani del Piceno (Giorno 4)
01 agosto 2025
ore 16.05

FOTO Braccia aperte, cuori in cammino: voci dal Giubileo dei Giovani del Piceno (Giorno 4)

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Dal Giornale L'Ancora del 01/08/2025

La forza del Sacramento della Confessione, un atto non morale ma di rinascita

Per i giovani che stanno compiendo il pellegrinaggio lungo la Via Laureatana, ieri è stata l’ultima giornata nelle Marche, in quanto stamattina sono già in viaggio verso Roma per ricongiungersi con gli altri pellegrini di tutto il mondo e vivere domani la veglia di preghiera a Tor Vergata e Domenica la Messa con il Santo Padre.

Queste le parole di Michela Lappa e Chiara Di Buò, le quali ci raccontano la giornata: “Siamo partiti da Urbisaglia intorno 7:00, dirigendoci verso Tolentino. Durante il tragitto ci siamo fermati due volte: prima per fare una ricca colazione offerta dalla comunità di Tolentino, così da avere le energie per compiere il percorso; poi per pregare ed ascoltare una catechesi fatta da don Matteo Calvaresi, che è stata molto profonda e toccante.  Don Matteo, infatti, attraverso la lettura di un brano evangelico, ci ha raccontato la sua esperienza personale e ci ha spiegato cosa significhi rinascere dall’acqua e dallo Spirito. Ci ha inoltre ricordato che la Confessione non é un atto morale, ma un atto di rinascita. Queste parole ci hanno rasserenato e ci hanno fatto vedere la forza di questo Sacramento, una forza forse sconosciuta per alcuni. C’è stato spazio anche per un momento di meditazione personale, in cui abbiamo riflettuto in vista della veglia penitenziale che avremmo vissuto nel pomeriggio e di quella che faremo a Tor Vergata nella notte tra Sabato e Domenica”.

La forza di Dio e della Chiesa, che non abbandonano mai chi è in difficoltà

Nel pomeriggio, così come aveva già fatto il giorno prima con i pellegrini del Piceno a Roma, ieri pomeriggio mons. Gianpiero Palmieri ha incontrato i giovani in cammino sui sentieri marchigiani e ha dato loro parole di speranza e di incoraggiamento.

“Dopo aver fatto pranzo – proseguono infatti le due giovani inviate Chiara e Michela – , nel pomeriggio abbiamo vissuto un altro momento molto intenso: ci siamo recati nella basilica di San Nicola da Tolentino, dove, dopo una veglia penitenziale, il nostro vescovo Gianpiero ha presieduto la Santa Messa.
Durante l’omelia, ci ha ricordato che in ognuno di noi – nessuno escluso – esiste l’uomo vecchio e l’uomo nuovo. A commento del Vangelo proclamato pochi minuti prima, ci ha detto che il Regno di Dio è come una rete che prende ogni pesce, sia buono che cattivo, e che per questo nella Chiesa c’è posto per tutti, senza giudicare.
Le sue parole ci hanno fatto riflettere e in particolare ci siamo sentiti rincuorati, quando ci ha detto che, nei momenti di paura, dobbiamo ricordarci che non siamo soli: c’è Dio, che ci sarà sempre al fianco, e c’è la Chiesa, una comunità di persone sulla quale poter contare“.

L’impegno, nella vita e in politica: l’esempio di Pier Giorgio Frassati

Un percorso parallelo, quello vissuto dai giovani del Piceno che si trovano a Roma già da Lunedì scorso, ma che, come è capitato spesso in questa settimana giubilare, ha condotto i ragazzi alle stesse riflessioni dei loro colleghi pellegrini.

Raccontano Leonardo Curzi e Vittoria Angeloni: “La mattinata di ieri è stata segnata dalla parola impegno. Ci siamo recati presto presso la chiesa Santa Maria in Vallicella, dove, attraverso la figura di Pier Giorgio Frassati e la lettura di alcune sue lettere, scritte dal beato poco prima della sua morte,  siamo stati stimolati all’impegno e in particolare all’impegno politico. Un tema che è tornato anche poco dopo con la testimonianza di Cecilia Ricci, una giovane consigliera della città di Imola, che ha solo 28 anni e che ci ha raccontato in che modo il suo essere una ragazza credente ed il suo essere una educatrice abbiano importanza e significato anche nel suo impegno politico. Il momento più alto della mattinata lo abbiamo raggiunto con la catechesi tenuta dal cardinale Roberto Repole, arcivescovo di Torino, il quale, commentando il brano evangelico della Samaritana, ha sottolineato come Gesù riesca anche a rompere le convenzioni umane del tempo: ad esempio, all’epoca, stare da soli con una donna, è considerato disdicevole e significa anche creare un po’ uno scandalo. Anche il cardinale piemontese ha ripreso quindi il tema dell’impegno, incoraggiando noi giovani ad avere coraggio e a mettere in campo le nostre idee”.

Una vita spesa per chi? Le testimonianze più significative

Nel pomeriggio i giovani pellegrini presenti a Roma hanno partecipato alla festa degli italiani in piazza San Pietro, durante la quali hanno potuto ascoltare testimonianze e musica da parte di volti noti del mondo della musica, dell’arte e dello spettacolo.

“La festa degli Italiani è stata bellissima – proseguono Vittoria e Leonardo -: abbiamo infatti incontrato ospiti illustri, come i cantanti Neri per caso e Mr. Rain, l’attore Giorgio Pasotti e Laura Lucchin, mamma di Sammy Basso, morto a 28 anni a causa della progeria. Quest’ultima ha detto che la sua vita con Sammy è stata meravigliosa e ha ricordato a tutti che ogni vita, per quanto segnata da circostanze tristi o difficili, può essere spesa per gli altri.
La figura figura centrale, su cui è ruotata tutta la riflessione di ieri pomeriggio, organizzata dalla CEI, è stata quella di San Pietro, tanto che il titolo dell’incontro era proprio ‘Tu sei Pietro’. Tra le varie personalità che hanno preso la parola, ci ha colpito molto don Antonio Loffredo, già parroco del Rione Sanità a Napoli, il quale ci ha spiegato come nel ghetto si viva da esclusi, ma si custodisca un grande dono: il senso di comunità e ci ha raccontato come un gruppo di adolescenti abbia prima sognato e poi realizzato uno sviluppo nuovo per il quartiere, trasformando le chiese abbandonate in Case di Comunità. Ha infine concluso con il detto napoletano ‘si può vivere senza sapere perché, ma non si può vivere senza sapere per chi’.

Non siamo soli: la Chiesa è la nostra Casa

Concludono Leonardo e Vittoria: “Il momento più intenso è arrivato sul finire del pomeriggio, con le parole di due cardinali, che hanno avuto per noi giovani, radunati in piazza San Pietro, e per tutti coloro che hanno seguito da casa, parole di speranza, che ci hanno trasmesso coraggio e fiducia.
Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, in un video messaggio, ci ha spronato ad essere luce nel buio del mondo, non perché siamo perfetti, ma perché siamo amati, specificando che la luce non è assenza di difficoltà, ma capacità di attraversarle con fiducia, perché non siamo soli.
Anche il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI, che ha presieduto la Santa Messa, durante l’omelia ci ha dato speranza, dicendo che non siamo soli perché la Chiesa è la nostra casa, una casa in cui tutti, tutti, tutti, siamo accolti a braccia aperte, braccia che ci proteggono dal caos del mondo, per insegnarci a vivere il Vangelo e per andare nel mondo pieni di speranza e di pace. Ha infine rivolto un appello ai potenti del mondo e a tutti noi a non produrre più armi, così da tornare ad essere strumenti di vita e non strumenti di morte.
È stata una giornata intensa e carica di significato che ricorderemo davvero per molto tempo”.