

ore 17.21
I giovani del Piceno (giorno 5) finalmente riuniti per ricevere l’abbraccio rigenerante del perdono di Dio
https://youtu.be/56l7kycsCEg
Giornale L'Ancora del02/08
OCESI – È stato il giorno del perdono e della rinascita, quello di ieri, Venerdì 1 Agosto 2025, per tutti i giovani del Piceno che stanno vivendo le iniziative giubilari a Roma e che, dopo aver seguito percorsi diversi, finalmente si sono ritrovati tutti insieme presso la basilica papale di San Paolo fuori le mura.
Nel giorno del Perdono d’Assisi, migliaia di giovani, giunti da ogni angolo d’Italia e del mondo, si sono accostati a Dio attraverso il Sacramento della Confessione e si sono sentiti avvolti dall’abbraccio caldo e forte del Signore, che ama sopra ogni cosa e perdona senza misura. Un vero incontro con Dio e con sé stessi. Un incontro tra le fragilità, le paure e le ferite dei giovani pellegrini e l’infinita misericordia di Dio. Un incontro reso ancora più bello e significativo perché vissuto in maniera corale, con tutti i giovani delle Marche.
Questa la testimonianza dei giovani inviati de L’Ancora alla settimana giubilare: Chiara Antonielli, Leonardo Curzi, Chiara Di Buò, Mafalda De Luca, Cosmin Diaconescu, Michela Lappa, Matteo Rosati e Giacomo Paolini, ripresi da Asia Francesca Brucciolo e Mattia Capriotti.
La gioia del perdono
Racconta Leonardo Curzi: “Ieri abbiamo aperto la mattinata con una catechesi sul Vangelo riguardante l’incontro tra Gesù e Nicodemo. L’arcivescovo metropolita di Fermo Rocco Pennacchio e il nostro don Roberto Traini ci hanno parlato delle disillusioni. A seguire, abbiamo vissuto una bella liturgia penitenziale: tutti noi giovani delle Marche, infatti, abbiamo avuto a disposizione oltre 20 sacerdoti della regione per confessarci. È stato un momento di particolare grazia, non solo per la gioia derivante dal Sacramento della Riconciliazione, ma anche perché abbiamo accolto altri 69 giovani del Piceno che hanno scelto di partecipare solo alle iniziative giubilari previste nel fine settimana, accompagnati da don Pierluigi Bartolomei e don Giuseppe Giudici.
Nel pomeriggio ci siamo recati alla basilica papale di San Paolo fuori le Mura, dove ci siamo ricongiunti anche con i 50 giovani del Piceno che nei giorni scorsi hanno compiuto il pellegrinaggio sulla Via Lauretana, accompagnati da don Matteo Calvaresi e don Luca Censori. Finalmente ritrovatici tutti insieme, abbiamo attraversato la Porta Santa, un momento vissuto con grande emozione da molti di noi.
A seguire ci siamo spostati presso la chiesa di San Gregorio VII per vivere un momento di raccoglimento insieme a tutti i giovani delle Diocesi delle Marche: prima abbiamo pregato i Vespri, guidati da mons. Sandro Salvucci, arcivescovo metropolita della Diocesi di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado, e poi abbiamo ascoltato la testimonianza di quattro giovani tra noi che hanno raccontato la loro esperienza in questa prima parte di settimana giubilare. Due di loro hanno riferito i dettagli del pellegrinaggio lungo la Via Lauretana e altri due hanno descritto le attività vissute qui a Roma. Tra questi anche la nostra Lucia Pelliccioni, appartenente alla parrocchia di San Pio X in San Benedetto del Tronto, che ha raccontato la settimana romana”.
Il passaggio alla Porta Santa
Gli inviati Cosmin Diaconescu e Chiara Di Buò dichiarano: “Passaggio è sicuramente la parola più adatta per descrivere la giornata di ieri. Passaggio è stato quello tra le Marche e il Lazio; ma passaggio è stato anche il racconto dell’esperienza che abbiamo affidato ai nostri compagni di viaggio; passaggio è stato poi quello che abbiamo vissuto dal peccato al perdono, attraverso il Sacramento della Confessione; passaggio, infine, è stato quello attraverso la Porta Santa”.
Una Chiesa universale che condivide paure e sogni
Conclude Vittoria Angeloni: “Per me sono stati cinque giorni molto faticosi, che mi hanno messo a dura prova: le temperature alte, la sistemazione molto spartana, i rumori e la confusione che regnavano in ogni angolo di Roma! Tuttavia ci sono stati dei momenti bellissimi che mi hanno fatto capire che ne è valsa la pena. Il cardinale Zuppi, ad esempio, ci ha dato molta speranza, quando ha detto che non siamo soli, perché la Chiesa è la nostra casa. Ci ha inoltre ricordato la totale mancanza di senso di ogni guerra combattuta con le armi e anche di ogni conflitto nelle relazioni umane. A proposito di questo tema, abbiamo anche visitato una mostra realizzata dall’Azione Cattolica Italiana e dedicata alla guerra in Ucraina, che era un omaggio agli studenti morti durante questi anni segnati dalla guerra: è stata molto toccante e mi ha commosso. Anche l’incontro con il nostro vescovo Gianpiero Palmieri è stato molto significativo per me, perché mi ha dato molto coraggio e fiducia nel futuro. Ci ha spiegato che spesso ci facciamo intrappolare dall’illusione di essere perfetti, mentre, in realtà, basta essere noi stessi per essere amati davvero. L’amore non va meritato. L’amore va semplicemente donato.
Oltre alle riflessioni profonde a cui siamo stati stimolati, mi sono piaciuti anche altri aspetti di questa settimana giubilare, come ad esempio la festa degli Italiani che ci ha permesso di ascoltare molti artisti famosi, come il cantante Mr. Rain o l’attore Giorgio Pasotti. Ma la cosa che più mi è piaciuta è stata incontrare tanti altri giovani provenienti da ogni parte del mondo. Superando la mia innata timidezza, sono riuscita a scambiare con loro alcune parole, a chiedere da dove venissero e quali fossero le caratteristiche del loro Paese. È stato molto bello sentirsi parte di una grande famiglia e scoprire che, anche se viviamo distanti ed abbiamo culture diverse, condividiamo le stesse paure e gli stessi sogni“.
I prossimi appuntamenti giubilari
Questi gli appuntamenti degli ultimi due intensi giorni della settimana giubilare.
Oggi, Sabato 2 Agosto, mentre scriviamo, i giovani del Piceno sono in cammino verso Tor Vergata, dove li aspettano musica e testimonianze dal vivo, in attesa di vivere la veglia di stasera con il Santo Padre.
Domani, Domenica 3 Agosto, ci sarà infine il momento conclusivo con la Messa presieduta da papa Leone XIV e poi il rientro nelle Diocesi.