22 aprile 2009 ore 01.23
IL CRISTIANO, UN INNO ALLA GIOIA
22 aprile 2009
ore 01.23

PARROCCHIA MARIA SS. MADRE DELLA CHIESA – STELLA DI MONSAMPOLO
Il cristiano, un inno alla Gioia
Veglia pasquale 2009
A cura di Daniele De Angelis


CANTO: Siamo venuti qui. (Durante l’esposizione del Santissimo).

CELEBRANTE: Esposizione del Santissimo.

Presentazione e spiegazione del gesto.
La gioia è uno dei frutti dello Spirito Santo e caratterizza il vero cristiano. Non si può vivere infatti senza questa dimensione profonda. La gioia viene dalla certezza di avere incontrato il Signore, di essere amati, di essere chiamati. Possiamo sin da ora guardare alla gioia della Pasqua, possiamo essere certi che la morte è vinta in Cristo. La risurrezione di Gesù diventa allora la nostra risurrezione a partire dal battesimo che ci ha resi figli di un Padre che ci cerca sempre, che continuamente si fa presente per farci sentire la sua misericordia. Vogliamo iniziare questa veglia con questi sentimenti. Possiamo mostrare la nostra comunione con Dio attraverso un gesto simbolico. Ciascuno di noi potrà deporre alcuni grani di incenso nel turibolo, questo sarà il segno di una comune appartenenza, il segno della nostra preghiera incessante che sale al cielo, il segno stesso della nostra conversione. I grani di incenso ci rappresentano, non hanno un grande valore in se stessi, ma uniti al calore dell’amore di Cristo possono diventare un profumo aromatico gradevole per tutto l’ambiente. Questa è la nostra intenzione: fonderci sempre di più con Cristo per poter essere pienamente valorizzati, per poter essere il profumo stesso di Dio nel mondo.

GESTO: Chi desidera prende qualche granello di incenso e lo pone nel turibolo.
(Musica di sottofondo o canone)

LETTURA BIBLICA: Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,20-24)
In quel tempo Gesù disse: In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più nulla. In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.

1. Tu sei la mia gioia: Signore.
2. Ti ringraziamo per questo momento di pace che ci concedi.
1. Tu ci chiami, con la tua Parola, alla gioia.
2. Fa’ che possiamo risponderti con sincerità, con amore, con fiducia.

RIT: (Ripetiamo insieme) Tu sei la mia gioia: Signore.

(Un unico lettore ripete i versetti dei salmi alternati al ritornello che si recita insieme).
Applaudite, popoli tutti, acclamate Dio con voci di gioia (Sal 47,2). RIT.
Accostatevi a lui per rendergli grazie a lui acclamate con canti di gioia (Sal 95,2). RIT.
Tu Signore, hai messo più gioia nel mio cuore di quando abbondano vino e frumento (Sal 4,8) RIT.
Hai mutato il mio lamento in danza, la mia veste di sacco in abito di gioia (Sal 30,12). RIT.
Fammi sentire ancora gioia e letizia ed esulteranno le ossa che hai spezzato. Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso (Sal 51,10.14). RIT.
Gli abitanti della terra stupiscono davanti ai tuoi prodigi: di gioia fai gridare la terra (Sal 65,9) RIT.
Gioia e allegrezza grande per quelli che ti cercano; dicano sempre: "Dio è grande" (Sal 70,5). RIT.


Invocazione allo Spirito Santo Preghiera allo Spirito (di Jean Galot) (Sette lettori diversi)

1. Tu che personifichi la gioia esultante dell'unione del Padre e del Figlio, comunica anche a noi questa divina esultanza. Tu puoi far sì che abiti in noi la gioia inesauribile fino ad invadere e riempire ogni cantuccio del nostro cuore.
2. Fa' che viviamo in una gioia sempre attuale, perché il nostro amore raggiunga la sua consumazione e il dono di noi stessi sia senza riserva.
3. Trascina nella corrente della tua gioia tutta la nostra esistenza e tutta la nostra attività, perché trovino la loro piena espansione.
4. Rianima la nostra gioia tutte le volte che è minacciata dalle difficoltà e dalle prove; risuscitala quando sembra annientata. Non permettere che ci lasciamo prendere dalla tristezza, ed aiutaci a reagire alla stanchezza con un accrescimento di gioia soprannaturale.
5. Fa' che cerchiamo sempre quella gioia profonda e sostanziale che viene dal contatto con Dio e cresce con la sua amicizia.
6. Insegnaci a riconoscere i tuoi pensieri autentici dalla gioia che li accompagna e che è segno della tua presenza. Facci stabilire definitivamente in un clima di gioia preludio della gioia eterna.
7. Aiutaci a irradiare la tua gioia nell'umanità intera, a portare al mondo la testimonianza della Risurrezione di Cristo

CANTO

GUIDA: La nostra gioia è incontrarti, Signore, riconoscerti nella nostra vita. La nostra gioia è amarti, lodarti, portarti al mondo. Rendici testimoni della tua gioia.

(Due lettori che si alternano)

1. La gioia di Cristo è anche la gioia della sua Chiesa. Nel corso di quasi duemila anni di storia il mondo è stato salvato da questa gioia profonda e vera.
2. Rallegratevi nel Signore sempre. Ve lo ripeto ancora: rallegratevi! (Fil 4,4).

1. Pensiamo alla gioia di Paolo, che conquistato da Cristo, si fa suo testimone nel mondo.
2. Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2,20)
Tutto posso in colui che mi dà forza (Fil 4,13)

1. Sant’Agostino trovò quella gioia nella verità che tanto aveva cercato.
2. Tu sei la gioia di coloro che ti onorano. La vera felicità consiste nella gioia che si cerca in te, di te, per te: questa sola e non altre. Chi pensa che esista un’altra forma di felicità, corre dietro ad una gioia, ma non a quella vera.

1. Francesco cantò con tutta la sua esistenza la felicità che provava nel vivere il Vangelo.
2. Scrivi, frate Leone, questa è perfetta letizia.

1. Caterina da Siena scopri nel suo amore per Gesù la sua più grande gioia.
2. Se vogliamo avere riposo occorre che riposiamo il cuore e l'anima, per fede e per amore, in Cristo crocifisso:allora troveremo l'anima nostra piena di letizia.

1. Filippo Neri fu detto il santo dell’allegria.
2. È più facile portare sulla via dello Spirito le persone gioiose, piuttosto che quelle tristi. Perciò, figlioli, state allegri, state allegri. Voglio che non facciate peccati, ma state allegri!

1. Ed ecco Teresina, splendido fiore di letizia, giovane dottore della Chiesa:
2. Voglio viver ancor molto, Signore, se lo vuoi. Vorrei seguirti in Cielo se piacere ti facesse. L'amore, fuoco della Patria, non cessa di consumarmi.Morire o vivere che conta? Signore, è amarti la mia gioia!

1."I cristiani sono "condannati" alla gioia!"
2. Non è una splendida condanna? Dove ci porta la Chiesa se non a questo gioire sempre nel Signore, rallegrarsi in Lui, anche nelle difficoltà, nella sofferenza. Una gioia vera, perché la Gioia vera è venuta le mondo.

TESTI PER LA RIFLESSIONE

Don Tonino Bello
Essere annunciatori di questo mondo nuovo vuol dire essere i profeti della festa, i profeti della novità, i profeti della speranza. Oggi c'è molta tristezza in giro, quanta gente è malinconica, non ha il gusto di vivere, le manca la sapienza, il dolce sapere, il sapore della vita. Tanta gente, che pure ha il motore, carrozzeria e benzina, è triste perché non sa dove andare. La vera tristezza non è quando la sera non sei atteso da nessuno al rientro in casa tua, ma quando tu non attendi più nulla dalla vita. La solitudine più nera non la provi quando ti trovi il focolare spento, ma quando non lo vuoi più accendere neppure per un eventuale ospite di passaggio. E' tristezza quando non aspetti più neppure "la vita del mondo che verrà", quando pensi che ormai i giochi sono fatti, che per te "la musica è finita, gli amici se ne vanno”, come diceva una famosa canzone.

Charles de Foucauld
Tu mi dici che io sarò felice, felice della vera felicità, felice nell'ultimo giorno... che per quanto miserabile sia, sono una palma sulla sponda delle acque vive, delle acque vive della Volantà divina, dell'Amore divino, della Grazia e che darà il mio frutto a suo tempo. Tu Ti degni consolarmi: io mi sento senza frutto, io mi sento senza buone opere, io mi dico: mi sono convertito da undici anni, e che cosa ho fatto? Quali erano le opere dei santi, e quali sono le mie? Io mi vedo le mani vuote di bene. Tu Ti degni consolarmi: produrrai frutto a tuo tempo, mi dici... Qua1 è questo tempo? Il nostro tempo, di noi tutti, è l'ora del Giudizio: Tu mi prometti che se persisto nella buona volontà e nel combattimento, per quanto povero mi vedo, avrò frutti in quest'ultima ora. E Tu aggiungi: sarai un bell'albero dalle foglie eternamente verdi, e tutte le tue opere avranno un esito felice, produrranno tutte il loro frutto per l'eternità. O mio Dio, quanto sei buono, quanto sei divinamente consolante, o Cuore di Gesù, come sei proprio Tu che hai dettato queste prime parole cosi tenere, del Libro dei Salmi! Tu ci dici in esse, come dirai un giorno in Galilea: "Il mio giogo è soave e il mio peso leggero!" Grazie, o mio Dio, per le tue consolazioni di cui i nostri poveri cuori hanno tanto bisogno.

Madeleine Delbrel
Poiché le parole non son fatte per rimanere inerti nei nostri libri ma per prenderci e correre il mondo in noi, lascia, o Signore, che di quella lezione di felicità, di quel fuoco di gioia che accendesti un giorno sul monte, alcune scintille ci tocchino, ci mordano, c'investano, c'invadano. Fa' che da esse penetrati come "faville nelle stoppie" noi corriamo le strade della città accompagnando l'onda delle folle contagiosi di beatitudine, contagiosi di gioia. Perché ne abbiamo veramente abbastanza di tutti i banditori di cattive notizie, di tristi notizie: essi fan talmente rumore che la tua parola non risuona più. Fa' esplodere su1 loro frastuono il nostro silenzio che palpita del tuo messaggio. Nella ressa confusa senza volto fa' che passi la nostra gioia raccolta, più risonante che le grida degli strilloni dei giornali, più invadente che la tristezza stagnante della massa.

Madre Teresa
La gioia è amore, la gioia è preghiera, la gioia è forza. Dio ama chi dona con gioia; se tu dai con gioia dai sempre di più. Un cuore allegro è il risultato di un cuore ardente d'amore. Le opere d'amore sono sempre opere di gioia. Non abbiamo bisogno di cercare la felicità: se possediamo l'amore per gli altri, ci verrà data. È il dono di Dio.

Tagore
Dormivo e sognavo che la vita era gioia.
Mi risvegliai e vidi che la vita era servizio.
Volli servire e vidi che servire era gioia.

CANTO

PROFESSIONE DELLA SPERANZA
Guida: Per vivere nella vera gioia dobbiamo essere costruttori di speranza. I cristiani sono i primi testimoni di questa speranza che è la certezza della presenza di Dio nella nostra vita, ieri oggi e sempre. Chi vive nella speranza vive nella vera gioia, quella gioia che può salvare il mondo. Pertanto chiediamo: come rispondete a chi vi domanda ragione della speranza che è in voi? In che cosa sperate?

GESTO: Ora ciascuno di noi può condividere il proprio pensiero di speranza sul foglio preparato.
(Musica di sottofondo)

PADRE NOSTRO (Da recitare tutti insieme)

Il celebrante: Carissimi fratelli e sorelle, il Signore risorto, entrando nel Cenacolo ha salutato i suoi dicendo: "Pace a voi" e ha donato loro il suo Spirito. Ora io vi trasmetto lo stesso annuncio, perché sia segno per tutta questa comunità riunita, che tutti sono chiamati ad essere strumento di pace, di gioia, di speranza. Preghiamo. O Dio, che nella comunione tra noi ci dai la gioia di rivivere l’esperienza dei primi discepoli fa’ che possiamo testimoniare al mondo la forza che ci viene dal Vangelo. Per Cristo nostro Signore.
R.: Amen.

Benedizione finale

Canto finale : Canto del Mare (M. Frisina) o altro canto adatto
Cantiamo al Signore,
stupenda è la sua vittoria,
Signore è il suo nome, alleluia.

Voglio cantare in onore del Signore
perché ha trionfato, alleluia.
Ha gettato in mare cavallo e cavaliere,
mia forza e mio canto è il Signore.
Il mio Salvatore è il Dio di mio padre,
ed io lo voglio esaltare. Rit.
Dio è prode in guerra, si chiama Signore,
travolse nel mare gli eserciti.
I carri d'Egitto sommerse nel Mar Rosso,
abissi profondi li coprono.
La tu destra, Signore, s'è innalzata,
la tua potenza è terribile. Rit.
Si accumularon le acque al tuo soffio
s'alzarono l'onde come un argine.
Si raggelaron gli abissi in fondo al mare.
Chi è come te, o Signore?
Guidasti con forza il popolo redento
e lo conducesti verso Sion. Rit.

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