23 dicembre 2013 ore 00.27
LA CRISI, LA FEDE - Scheda per un incontro con i Giovani di AC
23 dicembre 2013
ore 00.27

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GIOVANI DI AC - parrocchia di Stella
La crisi, la fede
Mediazione del modulo INTERIORITA' degli itinerari formativi 2013-14

Ascolto della canzone
BLUVERTIGO, La crisi (1999)
Sto vivendo una crisi
e una crisi c'è sempre
ogni volta che qualcosa non va;
sto vivendo una crisi
e una crisi è nell'aria ogni volta che mi sento solo.
So che rimarrò distratto per un po'
quindi rimarrò altrettanto distante.
Quando inizia una crisi è un po' tutto concesso
quasi come a carnevale;
quando è in corso una crisi dimentico tutto
e posso farmi perdonare.
So che rimarrò un po' assente da scuola
e forse non andrei nemmeno al lavoro.
Quando arriva una crisi riaffiorano alcuni ricordi
che credevo persi:
cosa penso di me cosa voglio da te
dove sono, cosa sono, e perché?
Ho il sospetto che non sia un buon esempio
camminare a un metro e mezzo da terra.
Molto spesso una crisi è tutt'altro che folle
è un eccesso di lucidità.
Sta finendo la crisi e ogni volta che passa una crisi
resta qualche traccia;
infatti ultimamente rido per niente
e non mi nascondo più facilmente
e malgrado sembri male
cambia solo il modo di giudicare.

Per rifletterci su...
- ogni volta che qualcosa non va: quando ci definiamo in crisi? Cosa determina o ha determinato nella nostra vita “una” crisi?
- ogni volta che qualcosa non va: come scegliamo di abitare la crisi? Da soli, affidandoci a qualcuno, confrontandoci e poi scegliendo autonomamente?
- è un po' tutto concesso: quando viviamo una crisi siamo più indulgenti con noi stessi?
- riaffiorano alcuni ricordi [...] cosa penso di me cosa voglio da te dove sono, cosa sono, e perchè?: nella crisi so fare memoria della mia storia?
- è un eccesso di lucidità: vivo la crisi come un momento di sbando? oppure so riconoscerla come un tempo di grazia? Per noi è più la fede che mette in crisi la vita o la vita che mette in crisi la fede?
- resta qualche traccia: da una crisi si esce cresciuti: è questa la traccia? Ma si esce davvero? E cosa significa uscirne cresciuti? Quale traccia lascia la fede nella crisi?

Dal vangelo di Matteo (19, 16-22)
16Ed ecco, un tale si avvicinò e gli disse: "Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?". 17Gli rispose: "Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". 18Gli chiese: "Quali?". Gesù rispose: "Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, 19 onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso" . 20Il giovane gli disse: "Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?".21Gli disse Gesù: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!". 22Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.

- la fede mette in crisi;
- la fede è un modo di abitare la crisi;
- la fede è uno strumento per uscire dalla crisi;
- la fede (anche e soprattutto se non c’è) è l’ostacolo da aggirare per vivere la crisi.
Cosa in questo momento ti sembra più vero per la tua vita?

VISIONE E COMMENTO DEL VIDEO

FRANCESCO, Evangelii gaudium
Una delle tentazioni più serie che soffocano il fervore e l’audacia è il senso di sconfitta, che ci trasforma in pessimisti scontenti e disincantati dalla faccia scura. Nessuno può intraprendere una battaglia se in anticipo non confida pienamente nel trionfo. Chi comincia senza fiducia ha perso in anticipo metà della battaglia e sotterra i propri talenti. Anche se con la dolorosa consapevolezza delle proprie fragilità, bisogna andare avanti senza darsi per vinti [...] Il cattivo spirito della sconfitta è fratello della tentazione di separare prima del tempo il grano dalla zizzania, prodotto di una sfiducia ansiosa ed egocentrica. Anche la propria famiglia o il proprio luogo di lavoro possono essere quell’ambiente arido dove si deve conservare la fede e cercare di irradiarla. Ma «è proprio a partire dall’esperienza di questo deserto, da questo vuoto, che possiamo nuovamente scoprire la gioia di credere, la sua importanza vitale per noi, uomini e donne. Nel deserto si torna a scoprire il valore di ciò che è essenziale per vivere; così nel mondo contemporaneo sono innumerevoli i segni, spesso manifestati in forma implicita o negativa, della sete di Dio, del senso ultimo della vita. E nel deserto c’è bisogno soprattutto di persone di fede che, con la loro stessa vita, indichino la via verso la Terra promessa e così tengono viva la speranza». In ogni caso, in quelle circostanze siamo chiamati ad essere persone-anfore per dare da bere agli altri. A volte l’anfora si trasforma in una pesante croce, ma è proprio sulla Croce dove, trafitto, il Signore si è consegnato a noi come fonte di acqua viva. Non lasciamoci rubare la speranza!

Preghiera
Santa Maria, donna accogliente, aiutaci ad accogliere la Parola nell'intimo del cuore. A capire, cioè, come hai saputo fare tu, le irruzioni di Dio nella nostra vita. Egli non bussa alla porta per intimarci lo sfratto, ma per riempire di luce la nostra solitudine. Non entra in casa per metterci le manette, ma per restituirci il gusto della vera libertà. Lo sappiamo: è la paura del nuovo a renderci spesso inospitali nei confronti del Signore che viene. I cambiamenti ci danno fastidio. E siccome lui scombina sempre i nostri pensieri, mette in discussione i nostri programmi e manda in crisi le nostre certezze, ci nascondiamo come Adamo nell'Eden, ogni volta che sentiamo i suoi passi. Facci comprendere che Dio, se ci guasta i progetti, non ci rovina la festa; se disturba i nostri sonni, non ci toglie la pace. E una volta che l'avremo accolto nel cuore, anche il nostro corpo brillerà della sua luce. (don Tonino Bello)

Benedizione finale