30 settembre 2010 ore 22.13
IL TRICICLO - IL METODO DELL'ACR: CATECHESI, LITURGIA, CARITA'
30 settembre 2010
ore 22.13

clicca su download a fine testo per scaricare il file impaginato in .pdf
AZIONE CATTOLICA DEI RAGAZZI – DIOCESI DI ASCOLI PICENO
IL TRICICLO
FAQ per educatori ACR in forma e in-formati

Che roba è l’ACR? Si mangia?
L’ACR fa proprio il modello ampio e globale di iniziazione alla vita cristiana e in questa prospettiva dà forma alla proposta associativa offerta ai bambini e ai ragazzi.
Per iniziazione cristiana si può intendere il processo globale attraverso il quale si diventa cristiani. Si tratta di un cammino diffuso nel tempo e scandito dall’ascolto della Parola, dalla celebrazione e dalla testimonianza dei discepoli del Signore attraverso il quale il credente compie un apprendistato globale della vita cristiana e si impegna a una scelta di fede e a vivere come figlio di Dio, ed è assimilato, con il battesimo, la confermazione e l’eucaristia, al mistero pasquale di Cristo nella Chiesa.
Tratto da: CEI, Il Catechismo per l’IC dei fanciulli e dei Ragazzi, Nota dell’Ufficio Catechistico Nazionale

Perché proprio in Azione Cattolica e non nei GEN?
L’Azione Cattolica Italiana persegue le proprie finalità attraverso un progetto formativo unitario ed organico che offre ad ogni persona, con la partecipazione alla vita associativa, un accompagnamento finalizzato alla crescita di una matura coscienza umana e cristiana, grazie a percorsi permanenti, organici e graduali, attenti alle diverse età, alle condizioni e agli ambienti di vita, ai diversi livelli di accoglienza della fede.
Tratto dallo: Statuto ACI, art. 13
Quaglia! Hai chiaro dove vuoi arrivare? Cosa significa matura coscienza umana e cristiana?
Il progetto formativo distingue quattro obiettivi formativi: 1) il rapporto interiore e personale con Gesù 2) La fraternità che porta al dono di sé 3) La responsabilità 4) La vita nella Chiesa.
Tratto da: Bella è l’ACR. Appunti per un cammino di fede dell’ACI ai bambini e ragazzi, oggi.

Mi stai quasi convincendo… dimmi, da dove si comincia?
La scelta è quella di partire dalla vita e dalla realtà dei ragazzi per un itinerario autenticamente esperienziale. Il punto di partenza è offerto dalle domande di vita che rappresentano i “sogni”, i progetti più belli, le attese più profonde che il ragazzo porta nel cuore. […] La presenza costante di questa dimensione antropologica si articola attorno a tre domande di fondo nell’esperienza dei ragazzi (autenticità/originalità, prossimità/accoglienza, realizzazione/progetto) che si legano a loro volta allo sviluppo di tre categorie: novità, compagnia, sequela.
Tratto da: Bella è l’ACR. Appunti per un cammino di fede dell’ACI ai bambini e ragazzi, oggi.

Si, però mi sembra roba grossa… che c’entra poi con il quotidiano dei ragazzi?
L’esito di ogni proposta formativa nella sua globalità è rappresentato dagli atteggiamenti di vita maturati dai ragazzi. Gli atteggiamenti sono un’importante acquisizione frutto dell’esperienza stessa [...], è un modo di essere nei confronti di qualcosa, è una disposizione favorevole o sfavorevole che si esprime con parole e gesti. […] Gli obiettivi della proposta ACR sono orizzonti a cui tendere sempre, ma si rende necessario definire atteggiamenti che vadano a tracciare tappe intermedie e costituiscano i piccoli passi verso una direzione alta.
Tratto da: Bella è l’ACR. Appunti per un cammino di fede dell’ACI ai bambini e ragazzi, oggi.

Ok, salgo sul triciclo ma tu spiegami perché non andiamo in bicicletta, come Marvelli…
Per quanto si è affermato sulle intenzionalità educative dell’ACR e il suo servizio all’Iniziazione Cristiana il cammino che essa propone è un unico itinerario a tre dimensioni: liturgica, catechetica e caritativo-missionaria. Esso nasce proprio nell’ambito della scelta esperienziale, attuando l’incontro tra la realtà dei ragazzi con le loro domande di vita e le fonti dell’esperienza cristiana e di quella associativa: la Parola di Dio, i contenuti catechistici, i documenti magisteriali, il Progetto Formativo dell’Azione Cattolica.

La liturgia e l’educazione liturgica
La liturgia è il “ritmo” della comunità cristiana, il tempo dell’uomo “abitato” da Dio, in cui la comunità si mette alla scuola di Gesù nella lettura continuata del vangelo e vive nella Grazia dei sacramenti elargiti nei tempi dell’anno liturgico. Per il cammino Acr, come per tutta l’AC, questo non può non essere il filo conduttore, riferimento irrinunciabile per la vita del gruppo nella vita della Chiesa. Il cammino valorizza in modo discreto l’esistente, nella sapienza con cui l’anno liturgico è costruito e nella efficacia sacramentale presente nella liturgia stessa e sintonizza il proprio passo a questo “respiro” vitale della Chiesa.

La catechesi

La catechesi in Acr aiuta ad entrare nei misteri che la Chiesa celebra, in particolare dà spessore all’educazione liturgica imparando a celebrare attraverso i segni, l’intensità della preghiera e della contemplazione, l’offerta a Dio di quanto è scoperto e vissuto dal gruppo nelle celebrazioni dei tempi di catechesi, offrendo un’esemplarità di come ci sia interdipendenza tra vita e liturgia.
La storia dell’Acr in Italia è legata anche al grande contributo che essa ha dato al rinnovamento della catechesi negli anni ’70. […] Molte delle caratteristiche di questa catechesi, in primo luogo quella esperienziale, oggi vanno a costruire tutta la proposta formativa Acr, mutuate dall’insuperabile documento dei vescovi “Il rinnovamento della catechesi” del 1970. Così il “centro vivo della catechesi” che è Gesù, la “fedeltà a Dio e all’uomo”, l’educare alla “mentalità di fede”, cioè educare “al pensiero di Cristo, a vedere la storia come lui, a giudicare la vita come lui, a scegliere e ad amare come lui, a vivere in lui la comunione con il Padre e lo Spirito Santo”, trovano ampiamente spazio e attuazione nel Progetto Formativo che l’AC si è data.
A tale Progetto e soprattutto al Documento Base dei vescovi va ricondotta la catechesi che si svolge in Acr, con la specificità di essere vissuta in un ambito associativo, cosa questa che la connota e la qualifica come adatta “soprattutto a dare una più profonda intelligenza del movimento della storia e della Missione della Chiesa, per mettere in grado i soci di vivere con libertà e generosità la propria vocazione a vantaggio di tutta la comunità” (come viene affermato al n. 153 dello stesso DB).
La catechesi in Acr, a partire da quanto detto più sopra, si articola attraverso il progressivo sviluppo di tre momenti distinti e collegati tra loro:
- analisi…della realtà, di ciò che circonda i ragazzi e dei propri comportamenti
- confronto ... tra ragazzi - con i documenti della fede - con i testimoni, nella ricerca nella comparazione, nella discussione che sviluppa il senso critico, l’imparare dagli altri e da chi ci sta avanti nel cammino, l’ascolto illuminante della Parola, l’accoglienza della tradizione della Chiesa
- celebrazione ... come preghiera di lode e di offerta, assunzione di impegno e dialogo con il Signore
All’interno dell’esperienza catechistica del gruppo si desidera mantenere come punto di partenza e di arrivo la vita concreta dei ragazzi. Per far questo la proposta, dove viene ritenuto necessario, si differenzia in PISTA A e PISTA B (due attività diverse) a seconda del volume del catechismo a cui si fa riferimento e del cammino di fede dei ragazzi, cioè prima o dopo aver celebrato una tappa sacramentale.

Arco d’età - Sacramento - Pista
6-8 anni - Prima della Riconciliazione - A
6-8 anni - Dopo la Riconciliazione – riscoperta del Battesimo - B
9-11 anni - Prima dell’Eucarestia - A
9-11 anni - Dopo l’Eucarestia - Memoria del Battesimo - B
12-14 anni - Prima della Confermazione - A
12-14 anni - Dopo la Confermazione - Vivere il proprio Battesimo - B

L’educazione alla carità e alla missione: l’Iniziativa Annuale
L’ACR si sente fortemente interpellata a sviluppare la capacità e l’esercizio della carità-missione dei bambini e dei ragazzi, che riguarda non solo la proposta e l’esperienza associativa, ma anche le comunità cristiane, impegnate a dare spessore, organicità, concretezza e spinta missionaria al cammino di Iniziazione Cristiana dei più piccoli, in quanto esse stesse chiamate a ridisegnare il loro volto missionario.
Non può esserci autentica crescita nella fede cristiana senza l’impegno a tradurre, nella vita concreta, gli atteggiamenti vissuti e indicati dal Signore Gesù: “Non c’è amore più grande di chi dona la vita per i propri amici” (cf. Gv 15,13). L’educazione alla carità, che rende testimonianza della speranza che è in noi, non è un optional, o la semplice integrazione alla catechesi parrocchiale, ma un aspetto qualificante ed essenziale dell’esperienza firmata ACR, per portare “da laici il fermento del Vangelo nelle case e nelle scuole, nei luoghi del lavoro e del tempo libero” […]. Una carità e missione che l’AC intende vivere per “mostrare la bellezza di un’esistenza evangelica nei luoghi della vita ordinaria” secondo le scelte indicate dalla XII Assemblea Nazionale dell’ACI.
L’iniziativa annuale (I.A.) si suddivide in quattro “tappe”:
1- il Mese del Ciao, (ottobre)
2- il Mese della Pace, (gennaio)
3- il Mese degli Incontri, (aprile-maggio)
4- il Tempo Estate Eccezionale (giugno-settembre)
Essi sono tempi forti e caratterizzanti della vita associativa, aiutano a tradurre nella vita del ragazzo, anno per anno, gli obiettivi sopra indicati per essere “lievito” nel mondo, con una grande apertura al territorio, nella collaborazione con altre associazioni, enti, istituzioni in esso operanti. Per questo, ogni tappa dell’I.A. segue un metodo particolare e si sviluppa in:
- studio come conoscenza della situazione, persone che la vivono, possibilità che si possono aprire
- animazione come testimonianza e sensibilizzazione della comunità, dell’associazione, del territorio della realtà individuata. Attivazione di sinergie e collaborazioni.
- servizio come agire concreto, spendersi perché la situazione sia “visitata” da Dio.