27 maggio 2010 ore 12.25
PROGETTARE UN CAMPOSCUOLA dell'Azione Cattolica dei Ragazzi
27 maggio 2010
ore 12.25

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Azione Cattolica dei Ragazzi
Diocesi di Ascoli Piceno
PROGETTARE UN CAMPO
idee sparse tratte da: Progetto ACR, Roma 1990; Norme redazionali per i sussidi dell'AC, p.m. 2009; Vademecum per la proposta formativa ACR, p.m. 2009.

LE FONDAMENTA E LE PARETI (i contenuti)

IDEA DI FONDO
Un'idea di fondo è strutturata più o meno così:
- breve descrizione della realtà dei ragazzi (sia positiva che negativa… sforzarsi di vedere il positivo!) DA DOVE PARTIAMO?
- descrivere come la Parola di Dio illumina questa vita (il messaggio del Vangelo, i contenuti delle unità catechistiche, l'insegnamento della Chiesa) COSA CI DICE GESU'?
- far intravedere il cammino di scoperta o di conversione che si vuole attuare (gli atteggiamenti da maturare) COME CI MUOVIAMO? COSA DEVE CAMBIARE?
Quando si va a definire un'idea di fondo è sempre bene tenere alta l'attenzione su tutte e tre le dimensioni della vita cristiana (che poi andranno a caratterizzare proposte per la liturgia, la catechesi e la carità-missione).

OBIETTIVI E TRACCIATI
- Dall'idea di fondo derivano gli obiettivi generali di ogni giornata del campo scuola. Essi vanno sempre scritti con il ragazzo come soggetto, quindi il verbo è sempre alla terza persona singolare. Devono essere essenziali, incisivi e concreti. QUALE E' IL TEMA DELLA GIORNATA?
- Per tracciati si intendono gli scopi delle attività di analisi, confronto e celebrazione. Un buon tracciato deve far sì che ogni segmento di percorso sia coerente al suo fine. Essi sono una declinazione, specifica e dettagliata per la fascia d'età, dell'obiettivo della giornata nei diversi momenti che si vanno a vivere:
ANALISI - si tratta di fare attenzione alla vita del ragazzo e alla sua storia, per cogliervi i segni del progetto di Dio. Precisato l'ambito di osservazione sulla base dell'obiettivo generale, si cerca di descrivere il fenomeno che interessa attraverso la risposta a domande chiave: che cosa? Chi? Dove? Quando? Come? La lettura dell'area di vita proposta per ogni singolo momento, dovrà essere fatta con il profondo senso della storia come storia di salvezza, perché è Dio il Signore della storia. Il ragazzo sarà così aiutato riconciliarsi con la realtà che lo circonda e a cogliere in essa gli appelli di Dio. CONFRONTO TRA I RAGAZZI - ragazzi ed educatore in un clima di ascolto, di silenzio, di accoglienza reciproca, cercano di cogliere la presenza del Signore, di capire il dono ricevuto nei fatti scoperti e analizzati.
CONFRONTO CON PERSONE DELLA COMUNITÀ - possibilmente si invitano persone che per la loro competenza, sensibilità e soprattutto per la loro esperienza di fede, aiutano i ragazzi a fare una più ampia revisione di vita.
CONFRONTO CON I DOCUMENTI DELLA FEDE - I ragazzi sono invitati a "mettersi in ascolto" della Parola, per interpretare evangelicamente l'esperienza in esame, per lasciarsi mettere in discussione, per chiedere perdono, per ringraziare e lodare il Signore. Inoltre i ragazzi si confrontano direttamente con il catechismo dei fanciulli e dei ragazzi. L'ACR dunque non si limita a rimandare i fanciulli alla lettura di questa o quella pagina, ma, prima ancora, a progettare un'esperienza che aiuti a interiorizzare i valori che il catechismo indica.
CELEBRAZIONE - Questo momento assume tutto il bagaglio di vita del ragazzo, analizzata e illuminata dalla Parola di Dio.

Per un cammino in profondità: Le proposte e le iniziative concrete sono assai numerose nell'ACR. C'è il rischio, per i ragazzi, di agitarsi molto e crescere poco nella fede. Per ovviare questo rischio vengono tenute presenti con particolare attenzione alcune attitudini da educare negli stessi ragazzi come diversificate possibilità di incontrare il Signore. Tali attitudini sono descritte attraverso la scelta di alcuni verbi particolarmente significativi che accompagnano le fasi del procedimento metodologico e che vanno considerati come dimensioni da coltivare in permanenza (scoprire, riconciliarsi, leggere, condividere, verificare, maturare, confrontare, celebrare…).

Progettare un campo: IL TETTO (la storia)

La storia da colore al campo: NON è UNA SOVRASTRUTTURA ma veicola e valorizza i contenuti delle singole giornate.

Progettare un campo: L'ARREDAMENTO (le attività)

Le attività devono essere chiare e creative. E' necessario che ogni attività rispecchi precisamente l'obiettivo contenutistico indicato nel tracciato. È bene che ogni attività sia consequenziale all'altra; in questo modo i ragazzi percepiranno che stanno vivendo un itinerario, che un inizio e una fine, non un percorso frammentato e disorganico. L'attività deve rispondere alla domanda COME? Quindi non attività generiche, ma finalizzate al raggiungimento in maniera puntuale. Nella scrittura delle attività è bene non utilizzare quasi mai il condizionale, ma usare tendenzialmente l'indicativo presente. Nella scrittura dell'attività non può mai mancare il TITOLO della stessa; le attività dell'ACR NON SI CONCLUDONO MAI con espressioni del tipo: "L'EDUCATORE SPIEGA QUINDI AI RAGAZZI" oppure "SARA' L'EDUCATORE CHE…". I protagonisti, non dimentichiamolo, sono i ragazzi e se un'attività "non si spiega da sola" è PENSATA MALE!